REPORT CANTIERE 2

Il Cantiere 2 si è chiuso alle 15. Da rilevare la partecipazione  attiva fino alla chiusura  dell’assessore all’Ambiente Estella Marino e della dott.ssa Paola Cannavò delegata dell’assessore alla  Cultura Barca.

Premesso che lo sviluppo nel corso degli anni del Quadrante di Corviale ha evidenziato la sua vocazione, grazie agli operatori e alle attività censite,  relativa ai beni relazionali che ne ha consentito la crescita in termini culturali, sociali,  sportivi e del  tempo libero. Una spinta che è venuta sia dal settore Pubblico e Privato e che dal Terzo Settore. Presenze durature, gestioni produttive,  competenze e passioni sono state determinanti a rendere possibile il raggiungimento di tali risultati e della proposta di Distretto. CorvialeDomani ha letto, mappato e messo in rete nel corso degli ultimi 5 anni l’esistente e  con la costante presenza sul territorio, ha fatto conoscere e acquisire consapevolezza, pur tra scetticismo e indifferenze,  delle le potenzialità esistenti alla Comunità che ci vive e lavora.

 

Un dato positivo è stata  la presenza di circa  realtà associative ed esperti del settore.

12 sono stati gli interventi possibili che hanno evidenziato:

 

-  la necessità di mettere in rete le diverse esperienze presenti sul territorio e collegarle alle realtà presenti in città visto che i contenuti sono orizzontali ( sociale, culturale, ambientale ed economico)  e multidisciplinari (benessere, lavoro, attività produttive, legalità sicurezza…) La conoscenza, le buone pratiche, la cooperazione devono trovare in un sistema di comunicazione condiviso uno dei fattori di sviluppo  centrali per produrre profitti sociali per le Comunità territoriali.

 

-  la ricchezza ambientale del territorio deve fare il paio con lo sviluppo dell’economia verde e delle attività agricole sia private avendo con loro un confronto propositivo  che attraverso l’utilizzo delle

aree pubbliche   per si possano favorire sperimentazioni e nuove forme di utilizzo in rapporto con le esperienze positive che sono presenti nella nostra città. In questo quadro è compito delle Istituzioni, soprattutto quelle di front-office, favorire connessioni e produzioni tra  privati e il Terzo sttore nelle sue diverse forme (associazioni, cooperative, imprese sociali…)

 

Su questi temi si sono avuti  diversi interventi che hanno evidenziato come lo sviluppo di queste attività dovrebbero essere pensate e costruite per poter dare concrete risposte anche al disagio sociale sia in termini di prevenzione che di cura. 

Riempire i vuoti e i terreni lasciati liberi da un modello di assistenza in cui i trasferimenti pubblici hanno un peso quasi esclusivo è la sfida che va accettata altrimenti, come già sta avvenendo, uno spogliamento a carciofo dove i più deboli rimarranno ancora più soli con le loro famiglie, quando ci sono.

 

Altri interventi hanno sostenuto che l’avviare o il favorire collaborazioni tra Istituzioni, profit e non-profit tra realtà imprenditoriali, operatori e comunità scientifica per rendere concreto la creazione di lavoro per le diverse fasce di età, visto che la crisi colpisce in modo verticale, con attenzione al disagio sociale e alle categorie svantaggiate

 

Dai Prof Volterrani e  Monardo sono venuti suggerimenti, disponibilità e proposte in modo che il

partenariato che si è costituito possa partecipare ai fondi europei Horizon. Su questo c’è stato un consenso largo per approfondire l’argomento e valutarne al meglio le opportunità.

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Sempre il prof. Volterrani ha rinnovato, oltre l’adesione al partenariato, dopo avrelo fatto in plenaria la volontà di collaborare con la nostra Comunità per costruire  un percorso di comunicazione a più facce che possa intercettare per le fasce giovanili risposte formative    per il loro futuro.

 

La presidente del CESV – Centro Servizi per il Volontariato Francesca Danese in un intervento

mirato ha richiamato l’esigenza che le proposte e i temi trattati siano affrontati cooperando e l’accettare il confronto sui modelli di prevenzione legati ad attività produttive è un passaggio su cui oltre l’interesse c’è anche la disponibilità dell’organizzazione che dirige.

 

Il responsabile della Fondazione Unicredit del centro-sud dott. Augusto Liani   ha rimarcato, richiamando la sua esperienza sul campo,  la necessità della sostenibilità dei progetti in quanto esiste un  approccio superficiale sul come renderli attuativi. 

 

L’assessore Estella Marino nel suo intervento, avvenuto dopo un lungo ascolto, ha illustrato le linee di politica ambientale facendo riferimento  sia alle potenzialità agricole e paesaggistiche esistenti nel Comune di Roma e nel Quadrante Corviale che al cambiamento di paradigma rispetto al tema rifiuti  che con la chiusura di Malagrotta impone una strategia condivisa con tutte le realtà associative presenti nei territori. Una sfida da vincere (oogi più che mai dopo la vorace e suddita gestione da parte della diffusa  lobby del Supremo Cerroni). 

 

In  altri interventi è stato richiamato la centralità del Palazzo Ater, il Serpentone, che una volta riqualificato  e portato a livello di sicurezza e legalità, con i suoi spazi  pubblici può offrire un contributo importante agli operatori sociali, culturali, artigianali ed ecologici che intendono avviare 

sperimentazioni e attività lavorative tenendo in conto la prevenzione del disagio.

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