Documento di sintesi del gruppo di lavoro sulla Qualità della Vita – Irene Ranaldi

Verso il forum del 30 ottobre 2012 – I Grandi simboli dell’abitare sociale – Corviale 35 anni dopo – La forza del segno

Documento di sintesi del gruppo di lavoro sulla Qualità della Vita

Coordinatrice Irene Ranaldi, Dipartimento di Scienze Sociali, Facoltà di Sociologia Università La Sapienza di Roma

Premessa
Questo documento nasce dalla sintesi dei contributi arrivati al gruppo di lavoro.
E’ da intendersi come un documento aperto quindi come una piattaforma di discussione. Si invitano pertanto gli altri partecipanti ad inviare commenti e riflessioni.
Fare del Quadrante Corviale a Roma la sperimentazione di un Distretto per i beni tecnologici, economici e relazionali ha significato ragionare con una metodologia interdisciplinare, intorno alle quattro macro-tesi di Architettura, Urbanistica e Paesaggio, Qualità della vita, Sostenibilità ambientale.
Il progetto è partito dall’impulso del territorio e dalla cura e costanza del mantenimento nel tempo dei legami e dei network che si avevano sul territorio del Quadrante, non è stato un impulso venuto dalla politica. Del resto, senza la consapevolezza di essere comunità, i progetti su un territorio non hanno possibilità di successo.
Il territorio ha risposto e ha partecipato spinto dalla forza motrice intrinseca di quello che sembra essere un vero e proprio genuis loci: un carattere degli abitanti, un modus operandi di persone (soprattutto gli abitanti più storici) che hanno sempre avuto a che vedere con l’auto-organizzazione, la partecipazione dal basso, la proposta che spesso si è dovuta fare protesta per ottenere i più elementari strumenti del vivere collettivo (mezzi di trasporto, ascensori, allaccio delle fognature ecc.).
La percezione della Qualità della vita
La moderna letteratura scientifica economica evidenzia il fatto che gli esiti di uno sviluppo economico sostenibile, oltre che ad altre importanti variabili, sono significativamente legati alla qualità delle relazioni interpersonali.
Questo significa, tra l’altro, che lo sviluppo economico non può essere più considerato indipendente dallo sviluppo delle persone, dalle loro soggettività e dal loro reciproco riconoscimento.
Significa sostenere che la relazione con l’altro, la qualità relazionale, non è solo indispensabile per la costruzione dell’identità ma è anche importante strumento di trasformazione in grado di realizzare cambiamento sociale, rigenerazione urbana e di influenzare e orientare lo sviluppo economico in un senso piuttosto che in un altro.
L’importanza della reciprocità è arricchita dall’analisi sul benessere soggettivo in rapporto a variabili di tipo economico.
Le molte ricerche sul vivere sociale nei territori dimostrano che la qualità della vita relazionale è la dimensione più importante (anche rispetto al livello di reddito) nella valutazione soggettiva del proprio benessere.
Lo dimostrano le ricerche sul PIL e i contributi giunti al gruppo di lavoro da Enzo D’Arcangelo (che invitava alla realizzazione di focus group come successivamente è avvenuto) e G. Vaccaro su questo tema (inseriti nell’area riservata del sito forumcorviale.org) di cui si dà una sintesi: gli indicatori appropriati per studiare lo sviluppo di un territorio e delle sua popolazione sono di due specie.
A) a-specifici, su aspetti cosiddetti di cornice, già esplorati dalle informazioni statistiche correnti, i cui risultati sono dettagliati sul piano territoriale.
B) specifici, su aspetti non conoscibili con ricerche desk, ma solo con indagini dirette ad hoc.
Dato che i beni di cui parliamo sono beni immateriali (lo sport, la cultura, le relazioni tra persone che si costituiscono in gruppi di acquisto solidale, le persone che costituiscono una banca del tempo eccetera sono tutti esempi di beni immateriali) essi sono composti di relazioni e possono essere goduti solo nella reciprocità, nella simultaneità perché a differenza dei normali beni di mercato dove la produzione è tecnicamente distinta dal consumo, i beni relazionali vengono co-prodotti e co-consumati contemporaneamente dalle persone coinvolte.
L’esempio dei G.A.S. (gruppi di acquisto solidale) e degli orti urbani ai quali si darà avvio anche nel Quadrante Corviale, sono esempi di famiglie che si organizzano, solitamente in maniera informale, e decidono di riunirsi per acquistare prodotti direttamente dal produttore medio-piccolo riuscendo così a beneficiare di un taglio importante sul prezzo finale dovuto appunto all’accorciamento della filiera di vendita.
Il Gruppo di Acquisto Solidale e la cura verso un orto urbano condiviso si prospettano come uno strumento efficace per la cura dei legami tra persone che appartengono ad uno stesso territorio e tra territori diversi; permette, già al momento della sua fondazione, di accogliere e pensare i legami esplorandoli e sollecitandone di nuovi.
Inoltre, la cura verso la qualità della vita di un territorio e verso i beni relazionali che vivono e si alimentano di essa, possono rappresentare un forte deterrente all’emarginazione e al degrado sociale e contribuire quindi ad una percezione di sicurezza urbana.
Su questo tema, il gruppo di lavoro ha ricevuto un importante contributo del sociologo Maurizio Fiasco che riassumo per sommi capi, dal titolo: “I cittadini del quartiere Nuovo Corviale e le loro aspettative per la sicurezza urbana. Un programma operativo concreto”.
M. Fiasco analizza la struttura dell’abitato e la conformazione fisica degli edifici del quartiere del Nuovo Corviale affermano che essa espone gli abitanti a una particolare concentrazione del rischio “insicurezza urbana”. Le ragioni si possono così riassumere:
a) presenza di margini, barriere architettoniche, porzioni dello spazio abitato dove si verifica un “vuoto d’uso” e un abbandono dalla normale utilizzazione dell’insediamento. In tali luoghi, che non hanno uno statuto o una funzione ben definita, si concentrano i segni di inciviltà fisica (rilascio di rifiuti e di materiali vari, vandalizzazioni di edifici e impianti di illuminazioni, scritte deturpanti sui muri) e i segni di inciviltà comportamentale (consumo di stupefacenti, rumori molesti, radunate di soggetti che disturbano la convivenza quotidiana dei residenti);
b) occupazione abusiva di spazi e strutture comuni da parte di soggetti marginali, con correlate condotte minacciose e offensive verso le abitudini del menage quotidiano dei cittadini;
c) furti alle abitazioni, truffe alle persone anziane, altre illegalità sia pure con evidenze non dissimili a quelle di altre aree abitate della Capitale.

Il resto dell’analisi di Fiasco è sul sito www.forumcorviale.org nella sezione Qualità della Vita.

I risultati dei focus group sul territorio (in sintesi)
Nei mesi di settembre/ottobre 2012 sono stati realizzati n. 8 focus sul territorio con una partecipazione complessiva di 140 persone. Di seguito l’elenco:
Focus del 18.09.2012 presso il Mitreo /arte contemporanea, incontro con operatori culturali e partecipanti alle attività del Mitreo
Focus del 20.09.2012 presso il Comitato di Quartiere Arvalia-Magliana, incontro con gli abitanti del quadrante
Focus del 21.09.12 presso il Casale via Catacombe di Generosa, (Colle del Sole) incontro con volontari, insegnanti, operatori culturali del Quadrante
Focus del 25.09.2012 presso la Banca del Tempo/Associazione Mela Magica di Corviale, incontro con volontari, operatori culturali.
Focus del 25.09.2012 presso il Comitato Inquilini Corviale, incontro con abitanti e occupanti del palazzo di Corviale.
Focus del 01.10.2012 presso la Biblioteca Corviale, incontro con utenti e operatori culturali
Focus del 02.10.2012 presso l’Associazione “Insieme per il Trullo”, incontro con cittadini e operatori del quartiere Trullo.
Focus del 03.10.2012 presso il Bar interno alla Biblioteca Corviale, punto di incontro e socializzazione degli abitanti.
Il documento completo sulle domande poste e le riflessioni sulla metodologia del focus group sono inserite sul sito www.forumcorviale.org nella sezione Qualità della Vita.

Gli abitanti del “serpentone” più degli altri lamentano una scarsità di frequenza dei mezzi pubblici (soprattutto nei festivi e la domenica) cosa che hanno in comune con gli abitanti del resto del Quadrante che sono ancora meno serviti e sono obbligati all’utilizzo di mezzi privati per gli spostamenti lavorativi.
La percezione della situazione occupazionale non è differente col resto della città se non per la chiusura di un supermercato (Sir) e di piccole attività commerciali e artigianali che ha indotto nello stato di disoccupazione alcune famiglie.
Per il tempo libero quasi tutti conoscono (anche se non tutti frequentano) le molteplici associazioni sportive e socio-culturali del Quadrante.
Si registra in generale, tra gli intervistati, una volontà di impegno civico costante e crescente per il miglioramento della qualità della vita, giudicato quasi alla unanimità, soddisfacente.

Sintesi di fonti sitografiche sulla qualità della vita

http://www.aiquav.it/ (Associazione italiana per gli studi sulla qualità della vita)
http://www.youtube.com/watch?v=H3A5dNOsTqg (Ascanio Celestini spiega il PIL)
http://www.youtube.com/watch?v=w0IJ9LqJ0ss (Ascanio Celestini spiega il consumo)
http://www.youtube.com/watch?v=rvx1YrKDjo4 (Ascanio Celestini spiega l’economia)
http://www.youtube.com/watch?v=L6hL97wX3P4 (l’urbanistica al servizio della qualità della vita, presentazione del World Urban Forum di Napoli del 4 settembre 2012)
http://www.imc.cnr.it/dsictr/WP1.pdf (ricerca del CNR sugli indicatori della qualità della vita, con utile bibliografia)
http://www.lifegate.it/it/eco/people/abitare/architettura/qualita_della_vita_ecco_le_50_citta_dove_si_vive_meglio1.html (Classifica di Lifegate sulle città in cui si vive meglio)
http://www.manageronline.it/articoli/vedi/6308/ocse-qualita-della-vita-1a-australia-italia-in-fondo/ (Classifica OCSE sulla qualità della vita nel mondo)

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